Leonardo da Vinci

Leonardo da Vinci: Intervista Immaginaria

  • Aggiornato lunedì, 28 nov 2022

Non confermo né smentisco... Voglio tenervi nella curiosità... Posso dirti soltanto che questo dipinto mi era molto caro, e quando dovetti venderlo al re di Francia Francesco I, lo feci molto, molto a malincuore.

Le immagini fornite sono esclusivamente a scopo illustrativo e potrebbero non riflettere esattamente la realtà del prodotto o del contesto.

Carta d'identità:
Leonardo figlio di messer Piero da Vinci, notaio. Nato nel 1452 ad Anchiano, in Toscana, è passato alla storia come un genio: pittore, musicista, scrittore, scienziato ...E inventore.
Già, anche inventore, e, se vogliamo completare il quadro, architetto, costumista e ideatore di rebus.

Come spiegare tanta varietà di inclinazioni ed opere?
Non saprei. Forse l'unica spiegazione sta nella mia naturale curiosità, e nel fatto che ai miei tempi, durante il Rinascimento, non si usava rinchiudere l'ingegno umano nella gabbia delle specializzazioni. Ma forse questo è un discorso lungo e difficile e non conviene avventurarvisi.

Puoi raccontare allora la tua giovinezza?
Mi mandarono a bottega, cioè a imparare l'arte, presso il Verrocchio, un pittore piuttosto noto in Firenze. Evidentemente anch'io dovevo avere qualche capacità, visto che a 26 anni ebbi il mio primo incarico come pittore indipendente. In pochi anni acquistai una certa notorietà anche oltre i confini della terra mia, la Toscana. Così lasciai Firenze per andare a Milano alla corte di Ludovico il Moro, dove soggiornai, quasi ininterrottamente, per circa 20 anni.

Perché andasti a Milano alla corte di Ludovico?
Ma è chiaro. In quei tempi non era come nei vostri; gli artisti, specialmente i pittori, non avevano un vero e proprio pubblico; per guadagnarsi da vivere dovevano ottenere la protezione, cioè lavoro e salario, di un papa o di un principe... lo preferii un principe, anche se lavoravo pure nelle chiese. A Milano ebbi moltissimo lavoro. Tra le mie opere pittoriche più significative posso citartene alcune.

Per esempio...?
La Vergine delle rocce e L'ulti ma cena, affrescata nel convento di Santa Maria delle Grazie. Purtroppo, per quest'ultima usai delle tecniche di affresco non proprio perfette, così il dipinto ha sempre avuto qualche problema, rischiando di rovinarsi.
Il più recente restauro, ho saputo, è avvenuto pochi anni fa, e temo che non sarà l'ultimo: dovrete stare attenti che l'affresco non vada in rovina, anche a causa dell'inquinamento... È uno dei dipinti che più mi stanno a cuore, come puoi capire... Più tardi, nel 1501, dopo la caduta del duca di Milano, dipinsi un'altra opera diventata celebre, La Gioconda. Mi dicono che ora si trova al museo del Louvre a Parigi, ammirata ogni giorno da migliaia di persone...

Chi fu la modella che posò per la tua Gioconda?
Fu davvero Monna Lisa Gherardini, di cui parla la tradizione?
Non confermo né smentisco... Voglio tenervi nella curiosità... Posso dirti soltanto che questo dipinto mi era molto caro, e quando dovetti venderlo al re di Francia Francesco I, lo feci molto, molto a malincuore.

A proposito: come avvenne il tuo trasferimento alla corte di Francesco I ?
Avevo bisogno di un altro protettore: cominciavo a invecchiare e a guardare con apprensione al futuro. Il papa Leone X non mi offriva granché, così decisi di accettare l'invito che mi veniva d'oltralpe: era il 1517, avevo 65 anni suonati...
Mi puoi capire, credo.
Riprendiamo per un momento il discorso da dove eravamo partiti, la tua attività multiforme...
Oh, se mi volgo indietro a rivedere il mio lavoro, mi viene quasi il capogiro. Costruii fortezze, cannoni e bombarde; progettai canali e ponti mobili; ero appassionato di botanica, ottica e anatomia; scrissi trattati sul corpo umano. E non finisce qui: progettai una macchina militare che ricordava il futuro carro armato; e ancora progettai uno scafandro da palombaro e un marchingegno voltante, l'antenato dei vostri elicotteri. Se fossi vissuto ai vostri tempi, chissà, forse avrei visto molti progetti realizzati, sarei diventato ricchissimo e non avrei avuto bisogno di cercare in Francia la protezione di un re... Ma i miei tempi erano quelli che erano e non rimpiango ciò che non potetti avere. Fui uno degli uomini del mio secolo che riuscì ad avere l'ammirazione del popolo e la stima di alcuni potenti della Terra. Questo, in fondo, mi è bastato, anche se...

di Concetto Vecchio




Seguici sui social per rimanere sempre aggiornato sulle ultime novità e condividere la nostra passione!


Trova Ciò Che Ti Appassiona


Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi...

Scopri di più

Privacy Policy Cookie Policy

Seguici sui social

Clicca qui per rimanere connesso con noi sui social!


Copyright © 2023 Web Concetto - Sito realizzato da CVSolutions. Tutti i diritti riservati.