Fidia: Intervista Immaginaria sull'Arte Contemporanea
Immergiamoci in un viaggio affascinante attraverso l'arte e l'immaginazione, esplorando le profonde riflessioni di Fidia in questa intrigante intervista immaginaria su Webconcetto.
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Fidia... nato a...? Professione...?
Nato ad Atene nel 490 avanti Cristo. Modestamente, credo di essere lo scultore più famoso dell'antichità. Non lo dico io: lo scrivono tutti i manuali di storia dell'arte.
Come hai cominciato?
Ti rimando a quanto scrisse di me Plinio il Vecchio, l'erudito latino vissuto nel I secolo d.C. Iniziai come pittore, come mio fratello Paneno. Poi il maestro ateniese Egia mi avviò alla scultura. Con lui mi perfezionai non sono nel marmo, ma anche nel bronzo e nella tecnica crisoelefantina, cioè oro e avorio lavorati insieme...
Guadagnavi parecchio?
Fai domande volgari. Per noi artisti d'allora l'ideale non era il guadagno in sé quanto la fama che si acquistava nella nostra città e nelle altre poleis della Grecia.
Qua! è l'opera che giudichi meglio riuscita del tuo periodo giovanile?
Non saprei: lavoravo tanto. Prova a citarne una. Forse la statua di bronzo di Apollo Parnopios. La città mi fece l'onore di collocarla sull'Acropoli... Sai, la collinetta che domina Atene... presso il Partenone... Oggi questa statua è nota ai critici soprattutto attraverso il cosiddetto Apollo di Kassel, una copia marmorea. Ma questa, ti assicuro, è assai meno bella!
Altri lavori importanti?...
Le statue bronzee che scolpii per il santuario di Delfi..: Peccato che siano andate perdute. Poi scolpii molte statue della dea protettrice della mia Atene, cui, come tanti miei concittadini, ero devotissimo. Spero almeno che la dea Atena me ne sia stata grata!
Quali erano i tuoi soggetti preferiti?
Quelli più tipici del mio tempo, comuni a tanti altri artisti della mia generazione: divinità, guerrieri e anche atleti... Fra le statue di soggetto sportivo, una delle mie preferite è 'Anadumeno di Olimpia. È un giovane atleta nudo rappresentato mentre si cinge, con la benda della vittoria, il capo dalla chioma ricciuta e morbida. Fra le statue di dei, posso citarti il gigantesco Zeus di Olimpia. Pensa, era alto quasi 14 metri, toccava il soffitto della cella del tempio in cui era custodito. Gli antichi lo ritenevano una delle sette meraviglie del mondo!
La tua fu una vita ricca di soddisfazioni: o no?
Fino a un certo punto. Dopo i lavori di decorazione del Partenone, ebbi un sacco di guai.
Che cosa ti successe?
Fui coinvolto nel clima d'invidie, di pettegolezzi e di sospetti creatosi intorno al mio protettore Pericle, accusato di essersi impossessato del tesoro della Lega Greca per abbellire Atene. Prima m'incolparono di essermi appropriato dell'oro e dell'avorio acquistati per scolpire una statua. Poi mi condannarono per essermi ritratto vicino a Pericle sullo scudo di Atena Parthénos. Erano tutti talmente invidiosi della mia fortuna!... Finii la mia vita tristemente: morii in carcere nel 430 avanti Cristo a 60 anni.
La fama postuma non ti consola?
In qualche modo. Però, cerca di capirmi: dedicai tutta la mia vita al culto della bellezza e della perfezione. Oggi i critici mi riconoscono il merito di aver rivoluzionato il linguaggio artistico del mio tempo, di aver inventato una nuova arte classica. Lasciai dietro di me un gruppo di allievi e seguaci di grande valore... E concludere la mia vita in catene come un criminale... Ti sembra questa la fine degna di un grande artista?
di Concetto Vecchio
Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi...
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